Questo mese di aprile è stato un disastro politico ed umanitario per la popolazione romanì.
Le istituzioni europee hanno sempre sollecitato gli Stati membri di promuovere ed attivare la partecipazione attiva dei rom e nel mese di aprile il Consiglio d’Europa ha avviato in Italia un corso di formazione per mediatore culturale rom, ma ignora il coinvolgimento attivo delle organizzazioni rom e delle professionalità rom nella promozione e la realizzazione del corso.
A questo punto è difficile capire cosa intendono per partecipazione attiva dei rom, intanto la popolazione romanì continua ad essere un “oggetto” invece che un “soggetto” attivo.
La Commissione straordinaria sulla tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, attraverso le audizioni, redige un rapporto sulla condizione della popolazione romanì, ma non convoca per l’audizione le organizzazioni rom e le professionalità rom.
Nella città di Lamezia Terne (Catanzaro) la magistratura notifica la sindaco una ordinanza di sgombero del campo nomadi dove vivono circa 600 persone rom. Il sindaco chiede aiuto alla Provincia di Catanzaro, alla Regione Calabria, al ministero dell’interno, ma non dialoga con le organizzazioni rom e con le professionalità rom.
In diverse città italiane sono in corso numerosi sgomberi di campi nomadi, in particolare Milano e Roma. A Milano un politico rivendica di aver effettuato 500 sgomberi di campi nomadi, mentre nella Capitale in poche settimane sono stati effettuati oltre 40 sgomberi di campi nomadi abusivi con oltre mille persone rom in mezzo alla strada.