Riportiamo il testo integrale della ricerca “ESCLUSI E AMMASSATI” ricerca sulla condizione dei minori rom nel villaggio attrezzato di via di Salone a Roma, presentata a Roma il 20 Novembre 2010 dall’associazione 21 Luglio. La ricerca è stata condotta da Andrea Anzaldi e Carlo Stasolla ed hanno collaborato: Adriana Arrighi (psicologa), Dzemila Salkanovic (mediatrice culturale), Gasperino Celano (ingegnere), Giovanna Ilardi (architetto), Salvatore Fachile (avvocato)
Troverete le note a fine testo.
Nei prossimi giorni pubblicheremo in questo blog una riflessione di Nazzareno Guarnieri sulla ricerca “Esclusi ed ammassati”.
Introduzione
Nel corso degli ultimi anni le autorità italiane hanno deciso alcuni provvedimenti indirizzati esclusivamente a rom e sinti, nel tentativo di rispondere alle preoccupazioni legate alla sicurezza dovute alla presenza di «insediamenti nomadi» in alcune grandi città. Dal maggio 2008 il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha emanato un decreto con cui viene dichiarato lo «stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi» e ha emesso alcune ordinanze attuative con le quali ha nominato i prefetti di Roma, Napoli, Milano, Torino e Venezia, «commissari delegati per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza» nelle regioni di Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte e Veneto. Queste iniziative hanno provocato una forte reazione critica delle istituzioni europee.
Per quanto riguarda la città di Roma, nel febbraio 2009 il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro ha firmato il Regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nella Regione Lazio e il 31 luglio 2009 in quanto «Commissario straordinario per l’emergenza nomadi» ha presentato – insieme al Comune di Roma – il Piano Nomadi. Tra i primi provvedimenti attuati in base al Piano c’è stata, tra gennaio e febbraio 2010, la chiusura del campo informale Casilino 900 e lo spostamento di alcune famiglie rom nel «villaggio attrezzato» in via di Salone 323 nel Municipio VIII.
Il presente rapporto1 intende – in seguito all’attuazione del Piano Nomadi di Roma – analizzare le condizioni di vita delle famiglie rom che abitano nell’insediamento formale di via di Salone. La preoccupazione alla base della decisione di avviare questo studio – con una particolare attenzione rivolta ai minori – risiede nel fatto che l’implementazione del Piano Nomadi di Roma possa creare una situazione di discriminazione e segregazione sia delle famiglie trasferite dal Casilino 900 sia di quelle che vivono nell’insediamento da più tempo.
Nel valutare l’impatto che il Piano Nomadi di Roma ha avuto sull’infanzia rom si è deciso di svolgere la ricerca all’interno dell’insediamento di via di Salone, considerato, questo, il campo formale che più di ogni altro risponde ai requisiti contenuti nel Piano, e sembra, quindi, il più rappresentativo della politica decisa dall’amministrazione comunale nei confronti della popolazione rom.
L’indagine, iniziata il 1° luglio 2010 e conclusa il 15 settembre 2010, è stata condotta con una ricerca sul campo utilizzando alcuni strumenti dell’analisi qualitativa: l’osservazione diretta e le interviste in profondità. Nel corso della ricerca sono state raccolte 15 interviste con altrettante famiglie che abitano il campo di via di Salone. Una particolare attenzione è stata riservata alle persone trasferite dal campo Casilino 900. Sono state raccolte quattro interviste con altrettanti rappresentanti di organizzazioni che intervengono nel campo con progetti di integrazione socio-sanitaria e tre interviste con rappresentanti del Comune di Roma. Il 27 luglio 2010 l’Associazione 21 luglio ha presentato presso il Dipartimento V del Comune di Roma una domanda di accesso ai documenti amministrativi relativi ai «villaggi attrezzati» senza ricevere alcuna risposta.
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