Archive for gennaio 2011

Milano, case a famiglie rom. Chiarimenti per contrastare le falsità della politica

Posted by amministratore su 29 gennaio 2011

I primi commenti alla ordinanza del Tribunale di Milano sulla vicenda “25 case” – alla quale gli avvocati di APN hanno dato un decisivo contributo assistendo le 10 famiglie rom che hanno proposto ricorso – meritano qualche chiarimento sul piano dei fatti e sul piano giuridico.

  1. Non vi è alcuna “invasione di campo” della magistratura nei confronti della politica. Al contrario, il Giudice ha valorizzato le scelte operate dall’amministrazione (limitatamente a questo specifico punto) fino al settembre 2010; ha solo precisato che, una volta che l’amministrazione abbia fatto le sue scelte insindacabili e si sia vincolata nei confronti dei privati, non può fare marcia indietro. Quanti oggi protestano sarebbero i primi a levare alte grida se il Comune stipulasse con loro un qualsiasi contratto (di appalto, di locazione ecc.) e poi pretendesse immotivatamente di annullarlo: e allora non si vede perché questo elementare principio non debba valere per i rom.
  2. Non è vero che l’amministrazione può “cambiare idea”. Qualunque buon amministratore dovrebbero sapere che la L. 241/90 fissa i limiti entro i quali l’amministrazione può “cambiare idea”: lo può fare spiegando quale nuovo interesse pubblico impone il cambiamento e indennizzando i soggetti lesi dalla inversione di rotta. Ma né il Comune, né alcun altro attore della vicenda ha mai revocato formalmente nulla (ben sapendo che di tale revoca avrebbero potuto dare solo una “spiegazione” arbitraria e discriminatoria); Comune e Ministro hanno solo preteso di impedire sul piano pratico che i contratti venissero posti in esecuzione, ma ciò appartiene al campo della prepotenza e dell’arbitrio non certo a quello della legge.
  3. Non vi è alcuno scavalcamento di italiani in attesa di una casa popolare: come ormai tutti sanno le case in questione erano inagibili e inutilizzabili per le normali graduatorie; saranno ristrutturate con i soldi che il Ministro Maroni ha stanziato per gli interventi a favore dei Rom e riconsegnate dopo qualche anno all’utilizzo nell’ambito delle graduatorie. Come il Giudice ha sottolineato era stato così raggiunto un difficile punto di equilibrio tra vari interessi contrapposti: quelli del Commissario a porre le premesse per la chiusura di un campo autorizzato; quelli dei Rom a avviare un percorso di integrazione ; quelli dei residenti “milanesi” della zona a veder finalmente chiuso il campo Triboniano; quelli dell’ALER a veder sistemati con soldi altrui alcuni alloggi. Perché da tale punto di equilibrio si dovrebbe recedere ? Nel corso del giudizio, la difesa del Comune non ha neppure cercato di spiegarlo.
  4. Non vi è alcuna “discriminazione al contrario se viene previsto un intervento di sostegno specifico per i Rom. Ogni politica sociale è sempre una erogazione a favore di un gruppo che si ritiene a rischio di emarginazione e non di altri: è la regola che sta alla base del concetto di “uguaglianza sostanziale” previsto dall’art. 3 Cost. e che fa parte dell’abc di uno stato democratico e di uno stato sociale: spiace doverla ricordare così pedantemente a dei pubblici amministratori. Tanto più che, in questo caso, l’erogazione era stata decisa addirittura dal Ministro Maroni con il suo piano di “emergenza Rom” .
  5. Non è vero che ai Rom siano state offerte soluzioni alternative, come ben risulta dal fatto che neppure nel corso del giudizio i rappresentanti del Comune hanno mai indicato quali soluzioni alternative potessero essere praticate.

La vicenda ha quindi qualcosa di paradossale. I veri vincitori della causa non sono i rom; e neppure solo il principio di legalità che pure dovrebbe stare a cuore a qualsiasi amministratore pubblico. Il vincitore e’ proprio il Comune, quantomeno il Comune come protagonista di quell’unico piccolissimo progetto (l’unico diverso della serie infinita e inutile di sgomberi violenti) che aveva deciso di attuare fino al settembre scorso. I politici comunali che oggi hanno manifestato contro la decisione del Tribunale, hanno manifestato contro se stessi; e non lo sanno.

Che ciò dipenda da ignoranza o da mala fede e’ il quesito che resta senza risposta.

Milano, 21 dicembre 2010

APN – Avvocati per niente onlus

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Tullia Zevi

Posted by amministratore su 22 gennaio 2011

La Federazione romanì esprime cordoglio e profondo dolore per la scomparsa di Tullia Zevi, donna di straordinaria cultura, Ebrea orgogliosa e testimone in Italia e nel mondo dei valori della cultura ebraica.

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Imola: Rom tra passato e presente, una storia di persecuzioni

Posted by amministratore su 22 gennaio 2011

Il gruppo imolese di Amnesty international, in collaborazione con la Federazione Romanì, organizza il ciclo di incontri “Rom tra passato e presente. Una storia di persecuzioni”, presso la Palazzina di Imola, in Via Quaini, 14. L’iniziativa si inserisce all’interno di un percorso di informazione e sensibilizzazione sulla discriminazione e sulle violazioni dei diritti dei rom, nell’ambito della campagna “Io pretendo dignità” (www.amnesty.it/io-pretendo-dignita.html).

La prima serata in programma si terrà mercoledì 26 gennaio, alle ore 20.30, in occasione del “Giorno della Memoria”. Nel corso dell’incontro, verranno proiettati documentari, interviste e testimonianze tratte da “A forza di essere vento”, una raccolta realizzata da Editrice A, per tracciare un quadro sulla persecuzione e lo sterminio nazista di centinaia di migliaia di zingari durante la Seconda Guerra mondiale.

Parteciperanno al dibattito Roberta Zaccagnini della sezione Italiana di Amnesty international (Coordinamento nazionale Diritti economici sociali culturali) e Dimitris Argiropoulos, membro della Federazione Romanì, operatore pedagogico e ricercatore esperto nelle tematiche dell’interculturalità.

Mercoledì 9 febbraio, sempre alle ore 20.30, avrà luogo la proiezione de “La colonna senza fine”, un documentario che, tramite le immagini di videomakers indipendenti, fotografi e attivisti, ricostruisce la storia della comunità rom rumena di Bologna tra il 2002 e il 2007 e la loro odissea, fra ripetuti sgomberi e tentativi di far sentire la propria voce, esperienze di emarginazione ed iniziative di solidarietà.

Oltre a Dimitris Argiropolus della Federazione Romanì, saranno presenti all’incontro la regista del documentario, Elisa Merghetti, e lo sceneggiatore, Valerio Monteventi.


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Proroga emergenza rom

Posted by amministratore su 12 gennaio 2011

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto l’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l’art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2008, recante la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 maggio 2009, in relazione agli insediamenti di comunita’ nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 maggio 2009, recante la proroga dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2010, per la prosecuzione delle iniziative inerenti agli insediamenti di comunita’ nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia ed estensione della predetta situazione di emergenza anche al territorio delle regioni Piemonte e Veneto;
Viste le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri numeri 3676, 3677 e 3678 del 30 maggio 2008 e numeri 3776 e 3777 del 1° giugno 2009, recanti disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza nel territorio delle regioni sopraindicate, con cui sono stati nominati commissari delegati i prefetti di Napoli, Roma, Milano, Torino e Venezia;
Viste altresi’ le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile 2009, n. 3751, e del 6 maggio 2009, n. 3764, con cui sono state disposte ulteriori misure urgenti volte a favorire il rapido espletamento degli interventi previsti per il superamento dello stato di emergenza;
Considerato che il Ministero dell’interno, con nota in data 9 dicembre 2010, sulla base delle relazioni predisposte dai citati commissari delegati, ha rappresentato che e’ in fase di prosecuzione la seconda fase dell’emergenza, di cui all’art. 1, comma 2, lettere e), f), g), h), i), ed l) delle sopracitate ordinanze numeri 3676, 3677 e 3678 del 30 maggio 2008 e numeri 3776 e 3777 del 1° giugno 200, concernenti l’attuazione degli interventi di carattere strutturale, sociale, sanitario e di integrazione dei minori;
Considerato che, come emerge dalle relazioni dei commissari delegati, in relazione ai citati interventi sono gia’ stati presentati i relativi progetti e che sono in fase di prosecuzione le procedure esecutive relative alla riqualificazione e messa in sicurezza di villaggi attrezzati, di alleggerimento di quelli esistenti, di localizzazione di nuovi siti idonei;
Considerato inoltre, che, sono in corso di completamento le attivita’ sanitarie necessarie al superamento dello stato di emergenza, nonche’ quelle finalizzate all’inserimento sociale, con particolare riferimento alle attivita’ di pre-scolarizzazione dei minori e di avviamento al lavoro;
Considerata la necessita’ di continuare a disporre degli strumenti derogatori al fine di non compromettere la prosecuzione degli interventi programmati;
Ritenuto, pertanto, che, al fine di non compromettere la celere conclusione di tutte le procedure avviate nell’ambito dei territori delle regioni Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto ricorrono i presupposti per la proroga dello stato di emergenza e dei relativi poteri derogatori ai commissari delegati, di cui alle citate ordinanze del 30 maggio 2008, del 1° aprile 2009, del 6 maggio 2009 e del 1° giugno 2009;
D’intesa con le regioni Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 17 dicembre 2010;

Decreta:

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, in considerazione di quanto espresso in premessa, e’ prorogato, fino al 31 dicembre 2011, lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunita’ nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Il presente decreto verra’ pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 17 dicembre 2010

Il Presidente: Berlusconi

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La partecipazione politica della popolazione romanì

Posted by amministratore su 9 gennaio 2011

Negli ultimi anni molti tentativi di partecipazione politica della popolazione romanì è fallita in molti stati europei (esclusa la Macedonia).

Ma da alcuni mesi notizie sulla partecipazione politica dei rom arrivano da diversi stati europei, e dopo il successo della partecipazione politica nel rinnovo dei consigli comunali e distrettuali di tutta la Repubblica Slovacchia, un nuovo partito politico nazionale è stato fondato in questo Stato con il nome di Partito dell’Unione Rom Slovacca (SRÚS).

La documentazione ufficiale è stata consegnata il 30 novembre 2010 al ministero degli Interni per la registrazione nell’apposito archivio relativo alle forze politiche legalmente costituite nel paese.

Allo stato attuale sono convinto che la costituzione di un partito politico non sia la scelta giusta per realizzare la partecipazione politica dei rom, né la strategia corretta per contribuire a migliorare le condizioni di vita dei rom. Leggi il seguito di questo post »

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Obiettivo 2011: abbattere una pericolosa delegittimazione

Posted by amministratore su 4 gennaio 2011

Passa un altro anno ed è tempo di riflessioni sull’anno passato per programmare l’anno che verrà.

Passa un altro anno e mi pongo la domanda: a che punto si trova la realizzazione delle rivendicazioni per migliorare le condizioni sociali e culturali della popolazione romanì?

A parte qualche “isola felice”, in gran parte del territorio italiano la popolazione romanì continua ad essere usata e strumentalizzata a tutti i livelli, peggiorando le condizioni sociali e culturali.

Le responsabilità? A tutti i livelli, nessuno escluso.

Il fallimento, in buona o in cattiva fede, delle scelte politiche per la popolazione romanì è ampiamente documentato, ma nessuno cerca, pochi vogliono, moltissimi contrastano un radicale cambiamento di metodo per avviare un progetto politico interculturale evolutivo della cultura romanì.

Se nel passato le scelte politiche hanno peggiorato le condizioni di vita sociale e culturale della popolazione romanì, oggi rischiano di delegittimare le rivendicazioni politiche, culturali e storiche.

Il mondo rom è stato esasperato e folclorizzato fino al punto da rischiare la perdita di credibilità delle rivendicazioni storiche, politiche e culturali della popolazione romanì.

L’estremizzazione, la marginalizzazione e la folclorizzazione di aspetti storici, culturali e politici del mondo rom, la ricerca di responsabilità sempre esterne, i diritti differenziati, l’assenza di normalità, di interculturalità,  di partecipazione attiva qualificata, sono stati e sono ancora elementi costanti delle politiche fallimentari per la popolazione romanì, oggi sono anche la causa di un pericoloso radicamento della delegittimazione.

E’ necessario nel 2011 recidere le radici di questa delegittimazione con la condivisione di una “ideologia romanì”, un progetto politico interculturale che deve coinvolgere in primis le associazioni rom.

Il tentativo di molte associazioni rom di sostituirsi alle associazioni pro rom copiando il loro metodo fallimentare è un tentativo perso in partenza.

Se le associazioni rom pensano di baipassare le associazioni gagè per sostituirsi a loro, senza il dialogo, senza la collaborazione, senza professionalità e senza la valorizzazione delle professionalità rom, senza la condivisione di una “ideologia romanì” chiara e trasparente, rischiano di sferrare un colpo mortale alla delegittimazione in atto e quindi a se stessi.

Ma è altrettanto vero che le associazioni pro rom non possono pensare di continuare a sbagliare facendo finta di ignorare le cause dei loro errori, senza una dura reazione civile e democratica che va oltre una strumentale sostituzione.

Le associazioni rom e pro/rom hanno il dovere morale e professionale di dialogare con pari dignità, di cercare la sintesi per collaborare nella realizzazione di scelte politiche evolutive della cultura romanì, della normalità, dell’interculturalità, della partecipazione attiva e dare risposte coerenti alla realtà ed ai bisogni della popolazione romanì e del territorio dove vivono.

BUON ANNO 2011

Dott. Nazzareno Guarnieri – Presidente Federazione romanì


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Torino, Corso di formazione

Posted by amministratore su 2 gennaio 2011

Nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria 2011 sono in programma quattro incontri sui temi della cultura e dell’attualità Rom in Italia,  con uno sguardo sulle politiche di maggior successo per un’integrazione nel rispetto delle differenze.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Anci Ideali (Fondazione Europea delle Città) ed è realizzata dall’associazione RomSinti@Politica in collaborazione con la Federazione romanì, l’associazione Idea rom onlus, enti locali ed altre organizzazioni italiane ed europee (in Spagna, Belgio e Romania). Capofila dell’intero progetto è Cittalia (Fondazione Anci Ricerche).

A Torino l’organizzazione dell’iniziativa è curata da IDEA ROM ONLUS in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza e con i patrocini del Comune di Torino,  della Provincia di Torino e della Regione Piemonte.

Il corso è rivolto ad amministratori e funzionari pubblici, ONG che lavorano con i Rom, rappresentanze ed associazioni di Rom, scuole (dirigenti, docenti, studenti interessati), giornalisti e professionisti dei media.
Beneficiari diretti dell’azione sono i Rom che vivono nei territori coinvolti mentre quelli indiretti sono i cittadini nella loro generalità.

Il modulo formativo è gratuito e prevede i seguenti incontri:

  • Venerdì 28 gennaio 2011, ore 15/18 – Sala delle Colonne nel Palazzo Civico, piazza Palazzo di Città 1 – Torino

Risoluzione dei conflitti, stereotipo e pregiudizio: il ruolo degli schemi cognitivi e dei processi di categorizzazione.

Conducono il dott. Gabriele Guazzo (coordinatore del progetto – Cittalia) e il dott. Dimitris Argiropoulos (Università di Bologna). Presenta l’incontro e modera gli interventi il prof. Nanni Salio (Presidente del Centro Studi “Domenico Sereno Regis” di Torino). Leggi il seguito di questo post »

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