Roma 4 Febbraio 2010, Camera dei Deputati, VII° Commissione Parlamentare Istruzione e Cultura, audizione della Federazione romanì. Sintesi dell’audizione
Anche se molti Rom e Sinti viviamo in Italia da molti secoli, siamo i meno conosciuti, i più disprezzati, coloro con i quali la convivenza sembra più difficile, perchè la cultura romani è poco e mal conosciuta. L’assenza di conoscenza della cultura romanì permette la strumentalizzazione mediatica e politica contro la popolazione romanì, con la diffusione ad arte di informazioni distorte e con lo spreco di risorse pubbliche per interventi fallimentari ampiamente documentati ed aggravato dalla ostinata continuità.
Senza la partecipazione attiva e propositiva di rom e sinti alla vita sociale, culturale e politica sarà mai possibile conoscere la cultura e l’identità romani?
La conoscenza della dell’identità culturale romanì non deve essere il punto di partenza indispensabile per un processo di acculturazione? (“partire da lì e non cancellarla”).
Senza la conoscenza della cultura e dell’identità romanì i processi di acculturazione avranno mai successo?
La partecipazione attiva e propositiva delle professionalità rom e sinte è stata sempre ignorata, si è preferito che le esperienze di scambio culturale con la popolazione romanì fossero definite da “altri” che hanno tentato di “interpretare” la cultura romanì ed i bisogni delle persone rom e sinte.
Le “interpretazioni” della cultura romanì definite da “altri” hanno prodotto politiche differenziate e di assistenzialismo culturale per la popolazione romanì, i cui disastri sono oggi evidenti a tutti, mentre la partecipazione attiva di rom e sinti è stata strumentalizzata, rinunciando, con intransigenza a tutti i livelli, alla presenza attiva e professionale di rom e sinti.
Il fallimento delle politiche del passato per la popolazione romanì dimostra che senza la partecipazione attiva, propositiva e professionale di Rom e Sinti ogni iniziativa è destinata al fallimento.
Leggi il seguito di questo post »